Le fiabe ci catturano da sempre, bambini e adulti, specie se narrano di una principessa, pia e bella, data in sposa ad un principe.
Ecco la nostra Principessa Orsola, bionda e pia, nata a Colonia.
Siamo alle Gallerie dell’Accademia, dove è esposto il ciclo di Orsola di Vittore Carpaccio, eseguito a fine Quattrocento.
Il primo telero, Arrivo degli ambasciatori inglesi alla corte di Bretagna, ci trasporta in Bretagna, anche se i paesaggi sullo sfondo e l’ambiente urbano ricordano Venezia.
Nella parte centrale gli ambasciatori inglesi, giunti presso la corte del re di Bretagna, presentano una lettera del re di Inghilterra, nella quale il sovrano chiede in nome del figlio Ereo la mano della principessa Orsola.
La scena a sinistra pare proprio ambientata a Venezia. Riconoscete l’imbarcazione a remi? La chiesa di San Giorgio sullo sfondo?
Ed eccola la nostra Orsola a destra che parla con il padre, enunciando le condizioni alle quali è disposta a sposare il futuro re…
Avete già ammirato i dettagli dietro ad Orsola? l’icona quattrocentesca della Madonna appesa al muro è evidente? la finestra con il vetro a rui veneziani? e lo specchio in bronzo (è proprio uno specchio!)? e la Bibbia?
Nel telero successivo, Congedo degli ambasciatori, ci colpisce subito l’interno, sembra un luogo veneziano reale, è una corte con lussuosi ambienti, ma inventata, un salone pieno di incrostazioni marmoree, festoni appesi al soffitto…
Un giovane suonatore di ribecchino ci accompagna assieme ai messaggeri inglesi con la risposta in mano verso il tempietto ottagonale dove siede il re pagano. Nel Ritorno degli ambasciatori alla corte d’Inghilterra avete notato la preziosità delle calze dei vari personaggi? La materialità delle vesti? L’eleganza dei ricami? E gli animali? La scimmietta? La faraona?
Nel lungo telero successivo, Incontro e partenza dei fidanzati, Carpaccio unisce quattro episodi, il congedo, l’incontro dei futuri sposi, l’addio al re di Bretagna e l’imbarco dei fidanzati.
Lo scorpione è prognostico di sventura… lo avete scorto?
Il dipinto successivo, Incontro dei pellegrini con il papa a Roma, ci conduce assieme a undicimila vergini a Roma fuori dalle mura. Le fonti per la storia sono la Passio, in cui si parla solo di una principessa, figlia di un re bretone chiesta in sposa dal figlio di un re pagano, in una seconda Passio compare per la prima volta un papa Cyriacus. Nella Legenda aurea i due sovrani vengono descritti come re di Bretagna e di Inghilterra, ma Carpaccio attinge anche da altre fonti.
Ed eccoci al dipinto dove possiamo cercare sempre nuovi dettagli, Sogno di Orsola. Orsola riposa nel suo letto a cassettoni, affiancata da un cane, accanto la corona deposta. Infiniti sono i dettagli, la sedia, l finestre, un portacandela, una ampolla di acquasanta, una clessidra, una scultura in bronzo, così diffusa nel Rinascimento…
Vi ho incuriosito ?
Il ciclo merita una visita specie ora dopo i restauri eseguiti in circa 6 anni, dopo una prima fase di studi e analisi diagnostiche, in collaborazione con Save Venice per un restauro di 87 m2, 250 ore per metro quadro. Sette dipinti restaurati in situ.
Le fiabe ricreano le fantasie dei bambini, i sogni dei bambini, ci insegnano come navigare e gestire i problemi della vita, ci insegnano che i draghi possono venir uccisi, ci danno il dono della fantasia, ma anche la capacità del pensiero critico.
Anche questo ciclo ha molto da insegnarci.
Vi aspetto.
Fiona Giusto